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Fonte: Regione Basilicata / Regione Basilicata – Patrimonio Cultura Basilicata
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Feste popolari

Sagra dell'Abete

il rito si celebra in gran parte nel territorio comunale d'alta quota
Gli strumenti tradizionali utilizzati nella sagra sono tanti e tutti riferibili alla cultura contadina millenaria, all'intenso rapporto che lega i contadini alla terra, alle tecniche di taglio e utilizzazione del patrimonio silvocolturale, all'impiego dei buoi come primitivi "strumenti" per la lavorazione dei campi ed il trasporto del legname, ecc.
L'elenco seguente definisce con termini della tradizione e del dialetto locale alcuni degli strumenti e dei beni materiali di cui il rito si compone:
pitu: albero di faggio di notevole dimensione squadrato, elemento simbolo del rito;
rocca: albero di abete;
porfiche: alberi di varie essenze che compongono il corteo arboreo;
furceddre: tronchi incrociati utilizzati per l?innalzamento della pitu;
culocchi: elementi in legno di collegamento dei buoi impiegati per il traino della pitu;
pannule: tronchi di legno utilizzati per dirigere e sollevare la pitu lungo il traino;
gualaneddra: tronco di collegamento tra la pitu e i buoi;
torte: elemento di congiunzione tra la gualaneddra e il giogo;
giogo: elemento in legno che compone e unisce la coppia dei buoi;
trizza: l?insieme dei buoi impiegati per il traino della pitu;
tortaneddre: dolci tipici preparati in occasione della sagra;
paiole: fibie di cuoio;
paricchiara: corda per giro d?orecchio dei buoi;
vuccula: anello di ferro applicato sui tronchi per permettere il traino;

Oltre alla Sagra dell'Abete di Rotonda il rito è celebrato in larga parte del territorio meridionale lucano: Dal Parco di Gallipoli Cognato alle Piccole Dolomiti Lucane al Parco del Pollino.La "Sagra dell'Abete" che si celebra a Rotonda in onore del Santo Patrono S. Antonio da Padova, rappresenta una manifestazione che costituisce aggregazione sociale, espressione di cultura religiosa, tradizione e storia della comunità locale.
La Sagra dell'Abete di Rotonda è senza alcun dubbio quella che più rimanda ai mitici riti celtici.
infatti, in Svezia, si soleva portare nei villaggi un enorme pino, quello più bello, che dopo essere stato ornato, si ergeva in piedi e il popolo vi danzava intorno con grande allegria.
L'albero restava nel villaggio l'intero anno per essere poi sostituito con uno fresco l'anno successivo.
Il rituale rispecchia appieno ciò che accade a Rotonda. Il matrimonio arboreo venne introdotto durante il dominio normanno (Federico II di Svevia costruiva la sua ultima dimora in terra di Lucania, il castello di Lagopesole, nel 1241). La sagra venne dedicata a S. Antonio non prima di 800 anni or sono quando i riti pagani, che spesso presentavano elementi orgiastici, vennero "purgati" dalla Chiesa che, per renderli più accettabili, sovente, li sposò a questo o a quel Santo.
Da allora, niente è cambiato. La Sagra ha mantenuto intatto il suo fascino e le sue usanze proponendo sempre gli stessi riti.
In una atmosfera d'incanto, di intensi profumi e variopinti colori, si rinnova così l'appassionante ed inimitabile Sagra dell'Abete in onore di S. Antonio da Padova che, tra storia e leggenda, si narra passò per Rotonda nel XIII sec., fece sosta nei boschi del Pollino, trascorrendo una notte sotto un abete in località "Marolo".
Anni dopo, nello stesso punto, un bovaro, inciampando precipitò in un burrone, invocò disperatamente il nome del Santo che gli apparve in tutto il suo splendore, salvandolo.
Il miracolato raccontò l'accaduto a valle ed annualmente si recò con i suoi per abbattere un abete ed offrirlo in onore del Santo protettore. La Sagra dell'Abete rappresenta per l'intera comunità rotondese la festa in assoluto più attesa ed amata dell'anno, un rito magico che può ascriversi alle falloforie latine.
Con un alternarsi di sacro e profano, il Rito simboleggia la rivincita dell'uomo su una natura molte volte ostile ed il conseguente auspicio di abbondanti raccolti.
La salvaguardia e la conservazione del patrimonio culturale, storico, religioso ed etnografico legato al rito è innanzitutto demandato al fervore autentico e all'attaccamento che i rotondesi tutti provano per la Sagra.
Un entusiasmo che si tramanda di padre in figlio attraverso le generazioni e che coinvolge tutti indistintamente.
Negli ultimi tempi, i mezzi meccanici avevano sostituito quasi totalmente i buoi nelle operazioni di traino dell'abete e degli alberi che compongono il corteo arboreo.
Per ripristinare fedelmente la tradizione nei primi anni 80' a Rotonda venne indetto un referendum e i cittadini furono chiamati a decidere per l'impiego dei mezzi meccanici o per l'utilizzazione dei buoi: il risultato schiacciante decise di ritornare al passato e da allora tutto è rimasto immutato.
Inoltre, in questi anni, L'Ente ha ideato e prodotto diverse iniziative editoriali finalizzate a trasferire i valori della sagra e a divulgarne gli aspetti salienti tra le quali la realizzazione di un apposito sito internet, di un blog dedicato e la realizzazione di un DVD multimediale che illustra attraverso i suoni le immagini il rito avvalendosi del commento audio di un famoso antropologo.
Infine, il Comune di Rotonda, nell'ambito delle iniziative finalizzate alla valorizzazione ed alla promozione del rito arboreo con la collaborazione del fotografo Francesco Paolo Lavriani, autore di numerose pubblicazioni dedicate alle tradizioni e al folklore locale, ha predisposto e realizzato un opera editoriale di grande pregio ed assoluto valore.
Grazie alla sensibilità e alla personale tecnica utilizzata, l'autore, nel corso di molti anni dedicati allo studio del rito arboreo, ha immortalato e colto il volto sacro e profano della festa, momenti collettivi e intimi di una natura che incontra lo spirito, in un'unione che solo le genti che vivono a stretto contatto con i boschi possono continuare a celebrare.

Osservazioni
La festa vive proprio della partecipazione corale dell'intera comunit? locale. Tutti i rotondesi, anche quelli che, per necessit?, sono costretti a vivere lontani dalla loro terra, ritornano in occasione della Sagra per rinsaldare un legame autentico fatto di sentimenti, tradizioni e religiosit?. L'organizzazione della Sagra contribuisce in modo fondamentale affinché ognuno abbia un ruolo importante nella riuscita dell'evento. I rotondesi si organizzano in gruppi: quelli delle "porfiche", quelli della "pitu" e quelli della "rocca". Ognuno di essi ha un preciso compito e un rituale da rispettare. Tutti sono parte fondamentale del rito e i loro gesti e i loro compiti si ripetono annualmente con assoluto rigore e rispetto per la tradizione.
ROTONDA (Potenza), Italia Regionbasilicata
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