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Fonte: Granai della Memoria / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
Categorie
Archivi storici
Archivio:
Granai del Mediterraneo
Autori:
Marino Niola, Centro di Studi Sociali sulla Dieta Mediterranea dell'Università di Napoli SOB, Helga Sanità, Marzia Mauriello, Mariaelena Assante, Roberta Campassi
Peppe Barra

Peppe Barra

Peppe Barra è uno dei protagonisti del recupero della tradizione popolare musicale e teatrale napoletana che nei suoi spettacoli contamina sapientemente con i moderni ritmi del Mediterraneo. È interprete magistrale di canzoni, tammurriate, liriche teatrali e poesie. Nasce a Roma il 24 luglio del 1944 da genitori napoletani entrambi attori. La madre Concetta, esponente di rilievo del teatro popolare novecentesco, lo inizia alle arti dello spettacolo. Il padre Giulio, artista di varietà e fantasista, è un modello da imitare anche in cucina. Ma la vera musa ispiratrice di tutti i suoi ricordi culinari è la nonna materna. I ricordi più vividi sono quelli evocati dalla memoria olfattiva degli “intingoli magici” che la nonna preparava sul focolare domestico, nella casa procidana a picco sul mare, o sul forellino di fortuna alimentato dalla spiritiera che veniva approntato all’uopo nei camerini dei teatri durante le tournée della mamma; ma anche gli effluvi che uscivano dalle cucine dei bassi napoletani e che nel Dopoguerra scandivano le stagioni: la pasta con i piselli o con le fave in Primavera, l’odore delle conserve di marmellata e quello del concentrato di pomodoro fatto seccare sui tetti delle case d’Estate. Quel concentrato rendeva disponibile per l’Inverno il sapore dell’Estate ed era l’ingrediente indispensabile del ragù di una volta, quello marrone, condito con amore, da mangiare solo con gli ziti spezzati a mano, che Peppe ha avuto il privilegio di gustare a casa di celebrità come Eduardo de Filippo e Roberto Murolo. Cuoco appassionato e cultore della “vera, bella, buona cucina italiana”, Barra critica duramente la Nouvelle Cuisine e le trasmissioni televisive che sviano il palato e lo spirito dai sapori tradizionali. La cucina - dice - è soprattutto alchimia.

Napoli (NA), IT Regioncampania
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