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Fonte: ICPI - Progetto Basilicata e varie / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
Categorie
Locali storici
Autori:
Susanna Camerlengo
Media

Panificio Villone

Nel 1953 nel centro storico di Aliano i fratelli Luigi e Nicola Villone aprono il primo panificio del paese, in quella che un tempo era servita come stazione di posta per cavalli. All’epoca le famiglie preparavano il pane in casa, ed i pochi che non potevano permetterselo lo barattavano dal fornaio in cambio di prodotti agricoli. Nel giro di pochi anni la scelta coraggiosa si rivela vincente ed il figlio di Luigi, Giuseppe, che dal primo giorno si è sporcato di farina con il papà e lo zio, si specializza sempre di più nella diversificazione dei prodotti, fino a rilevare del tutto l’attività nel 1980 sostituendo anche il forno. Prima Giuseppe, aiutato da sua moglie Maria Cassino, e poi la loro figlia Domenica dal 2005, arricchiscono l’offerta del panificio inserendo pizze, focacce e biscotti legati alla tradizione. Nel 2013 l’attività si rinnova ulteriormente con l’ingresso di Giuseppe e Maria Maddalena, figli di Luigi, fratello di Domenica. In quello stesso anno vengono rinnovati gli arredi della sede di Aliano e aperto il nuovo punto vendita e laboratorio di San Brancato. La crescita del panificio continua con l’apertura di due ulteriori punti vendita (Villa D’Agri e Moliterno) e con la ristrutturazione completa, nel 2019, della sede di Aliano. Qui si possono ora ammirare le pareti e le volte in pietra nuovamente riportate a vista, ed il nuovo angolo di caffetteria e gelateria. Gli ultimi elementi di innovazione sono nei prodotti: oltre ai loro classici prodotti freschi, i Villone si sono oggi lanciati verso l’estero con una nuova linea di prodotti da forno surgelati, realizzati nel laboratorio di San Brancato.

Osservazioni
Immerso nel paesaggio surreale dei calanchi, a pochi passi da Craco, paese fantasma, Aliano è ricordato soprattutto per aver accolto Carlo Levi, pittore e scrittore antifascista. Confinato in queste terre dal 1935 al 1936, Levi rimase profondamente colpito dalle condizioni disumane in cui vivevano i contadini del luogo e questa esperienza ispirò la sua opera di maggior successo: il romanzo Cristo si è fermato ad Eboli. Il legame indissolubile che unì l’artista ad Aliano e ai suoi abitanti lo portò in seguito ad eleggere il cimitero del paese come luogo di sepoltura alla sua morte, avvenuta nel 1975. Aliano è inoltre famoso per l’ecletticità del suo tessuto urbano (dalle “case con gli occhi”, alle facciate dipinte da artisti internazionali), per il suo carnevale con maschere tradizionali e per ospitare ogni anno il festival della paesologia La Luna e i Calanchi, diretto dal poeta Franco Arminio.
Aliano (MT), Italia Regionbasilicata
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