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Mario Gheddo

Mario Gheddo

Mario Gheddo, nato a Tronzano nel 1931, ha avviato il suo percorso lavorativo giovanissimo. Orfano di padre e madre si trasferisce a Torino ove inizia a lavorare nonostante il divieto del Duce a trasferirsi dalla campagna alla città, voluto per mantenere il tessuto rurale italiano. Presso Gallino, azienda di stampi di materie plastiche, sperimenta la vita della grande fabbrica. Molte di queste non erano ancora dotate di servizi all'altezza delle loro dimensioni: i locali adibiti alla ristorazione non avevano lavandini ove lavarsi le mani prima di consumare il pasto e gli spazi erano sottodimensionati rispetto al numero di operai.All'inizio degli anni Cinquanta entra in FIAT e il salto di qualità per quel che concerne le condizioni di lavoro è evidente: grandi spazi luminosi sono adibiti a refettorio, ci sono posti a sedere per tutti e lavabi ove darsi una lavata prima di mangiare, grandissimi scaldavivande ti facevano trovare il tuo barachin ben caldo all'ora del pasto. La FIAT inoltre da anni offriva la possibilità di mangiare anche una minestra calda con pasta e fagioli: una generosa mestolata nel proprio baracchino a ciascun operaio. La cronica mancanza di grassi che caratterizzava le diete nell'immediato dopoguerra era alleviata da questa abbondanza.Mario insiste molto, attraverso una ricca aneddotica sui soprusi subiti da padroni e responsabili di reparto, sulla forte divisione che separa l'operaio semplice dai suoi superiori. Questa consapevolezza lo sprona a intraprendere il ruolo di sindacalista e a cercare di migliorare le condizioni dei suoi colleghi. Racconta anche delle differenze tra la dieta dei vecchi piemontesi, affezionati alle minestre calde, rispetto ai meridionali, che proprio dagli anni 50 fino agli anni 60 invadono la FIAT e modificano le abitudini alimentari, facendo della pastasciutta il "primo ufficiale". Il vermouth resta invece per i piemontesi la bevanda da portare per fare bella figura con i propri colleghi nei giorni di festa.

Torino (TO), IT Regionpiemonte
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