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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

La Cerca

La parola “Cerca” è legata ai tempi dei leggendari cavalieri erranti, votati all’ideale cavalleresco, che erano alla costante ricerca di avventure e di una meta da raggiungere, rincorrendo nuove prove per dimostrare valentia e coraggio. La Cerca più famosa era quella del Graal, effettuata dai Cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù, cui si ispira la manifestazione astigiana.

Organizzando “La Cerca”, la Provincia di Asti intendeva “promuovere la terra astigiana e le sue innumerevoli risorse attraverso un’avventura-gioco, filo conduttore di una serie di avvenimenti turistici e culturali” (Provincia di Asti, 2000, p.n.n.).

Molteplici gli obiettivi che si prefiggeva l’Amministrazione provinciale con questa iniziativa, fra cui: attirare turisti appassionati di storia e tradizioni, amanti dell’ambiente e dell’enogastronomia; riscoprire e rendere fruibile la fitta rete di antichi sentieri; coinvolgere il mondo del cavallo e del turismo equestre; esaltare, anche attraverso manifestazioni collaterali, il mondo fantastico della cavalleria errante; presentare l’enogastronomia, la produzione vinicola e l’artigianato locale (cfr. Provincia di Asti, 2000).

Svolgendosi ogni anno in una zona sempre diversa della provincia, avrebbe dovuto essere il tramite per presentare, negli anni, tutto il territorio provinciale: tuttavia, dopo cinque edizioni, svoltesi dal 1996 al 2000, la manifestazione, oggetto di forti critiche, anche per gli elevati costi organizzativi, è stata sospesa.

Ogni edizione è basata su uno specifico racconto (che diventa il titolo alla manifestazione), che viene presentato ad Asti, in piazza della Cattedrale, il venerdì prima della partenza della Cerca, durante una serata, in cui viene ricreata l’atmosfera medievale con la presenza di un centinaio di personaggi in costume e la ricostruzione di un accampamento militare (allestito successivamente nel comune sede della Corte della Cerca).

Il giorno successivo, sabato, dal comune sede della Corte della Cerca, avviene la partenza delle compagnie: ognuna, formata da un minimo di 6 e un massimo di 8 cavalieri ed amazzoni, è contraddistinta da un nome di significato medievale, in genere fantastico.

Durante lo svolgimento della Cerca, “in un luogo suggestivo, ogni Compagnia deve formulare, presentandosi ad alcuni personaggi in attesa, la domanda detta ‘domanda fatidica’, il cui testo è prescritto e custodito in una busta sigillata” (Provincia di Asti, 2000, p.n.n.). Le compagnie che pongono la domanda fatidica giusta, cioè la stessa domanda custodita nella busta, incamerano un notevole bottino di meriti (punti).

Dopo il pranzo, nel pomeriggio si svolge il torneo cavalleresco: alcuni rappresentanti di ogni compagnia devono sostenere una o più prove di ispirazione medievale.

Ritornati, dopo aver percorso tratturi e sentieri di campagna, nel comune sede della Corte, alla sera i cavalieri prendono parte al banchetto d’onore, animato da musici, giullari, maghi ,streghe, fate, danzatori, guerrieri, ecc. Al tavolo d’onore siedono i personaggi più importanti della Cerca (la Signora delle Fonti, le regine, i cavalieri, ecc.). Durante la cena, le Compagnie devono sostenere la prova della “Conte”, valida per la classifica finale. Nel tempo massimo di un minuto, ogni compagnia deve raccontare le cose fantastiche viste durante il cammino o illustre le proprie aspirazioni e sperane in merito all’avventura che si sta vivendo.

Il giorno successivo al mattino i cavalieri ripartono per sostenere altre prove.

Dal pomeriggio nel comune sede della Cerca, si svolgono il mercato medievale, giochi e tornei, concerti, degustazioni di piatti della cucina astigiana e di vino. Alle ore 17.00 inizia la parata delle compagnie che hanno partecipato alla Cerca, seguita dalla proclamazione e premiazione dei vincitori.

Alla sera uno spettacolo medievale chiude la manifestazione.

Le edizioni della Cerca hanno avuto i titoli e toccato i territori sotto indicati:

“I Grappoli di Muscandia” (1996): Castelnuovo Don Bosco (Corte della Cerca), Albugnano, Buttigiera, Capriglio, Pino d’Asti, San Paolo Solbrito, Villanova.

“L’eremo dell’eroe” (1997): Moncalvo (Corte della Cerca), Calliano, Castell’Alfero, Corsione, Frinco, Grazzano Badoglio, Montechiaro d’Asti, Penango, Tonco, Villa San Secondo.

“Le fonti miracolose” (1998): Costigliole (Corte della Cerca), Agliano Terme, Calosso.

“Il castello invisibile” (1999): Rocchetta Tanaro (Corte della Cerca), Castello d’Annone, Cerro Tanaro, Rocca d’Arazzo.

“Il ramo magico” (2000): San Martino Alfieri (Corte della Cerca), Antignano, Celle Enomondo, Revigliasco.

(AT), Italia Regionpiemonte
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