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Fonte: Regione Basilicata / Regione Basilicata – Patrimonio Cultura Basilicata
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Feste popolari

IL GIOCO DELLA FALCE

Il gioco è documentato in fotografie, scritti e filmati nel periodo dal 1901 ad oggi. (vedi fotografie allegate) Alcuni aspetti del gioco si rintracciano in altri riti come la danza del falcetto a San Paolo Albanese, la festa del grano a Episcopia, le feste della mietitura a Pedali di Viggianello, ma nella forma in cui si pratica a San Giorgio Lucano non è rintracciabile in altri luoghi regionali.
La brochure "Il gioco della falce. Un rito antico fra storia e mito" [www.prolocosangiorgiolucano.it sezione Gioco della falce] è stata ripresa e pubblicata in numerosi siti ed anche tradotta in inglese.
Il documentario di Del Frà è stato ripreso e proiettato in più contesti, tra i quali la piece teatrale "Tabula imbandita" dell'attrice Antonella Iallorenzi a Satriano di Lucania il 3 maggio 2015 e il Convegno "Il Codice del Paesaggio delle Caverne" svoltosi nel novembre 2013 a Matera, promosso dall'ITKI-Unesco e curato da Pietro Laureano.
Il filmato "La passione del grano" è stato proiettato c/o Palazzo Lanfranchi a Matera, in occasione della mostra dal titolo " Intorno ai viaggi in Lucania" di Ernesto De Martino.
Per la sua forte valenza culturale il Gioco della falce è stato inserito nel "Programma fuori EXPO 2015" c/o Palazzo Mondadori (Milano) il 2-3 ottobre 2015. Il Gioco della falce è profondamente radicato nella tradizione culturale contadina, e non solo, della comunità; è avvertito come elemento di affermazione dell'abilità dei mietitori sangiorgesi nell'uso della falce e dell'identità culturale (ne sono derivate anche espressioni idiomatiche proverbiali come "ti sei fatto giocare di falce" per indicare un abile raggiro subito). Già nel 1901 veniva definito dal prof. Giuseppe Zito costume antichissimo e caratteristico. La spedizione demartiniana del 1959 ne ha "fissato" le caratteristiche di originalità e peculiarità, che ancora oggi sono riprodotte nel proporre il Gioco, assumendole come "disciplinare".
Oggi molti gesti, prima carichi di un simbolismo noto a tutti, parlano poco alle nuove generazioni o se ne è dimenticato il significato originario. Il gioco stesso, con la meccanizzazione diffusa dell'agricoltura, rischia nel volgere al massimo di un decennio, di non poter più essere praticato perchè non ci saranno più persone in grado di maneggiare le falci (vere!) per mietere, inseguire il capro, spogliare la sposa del grano e il padrone. La costituzione di laboratori vogliono promuovere la trasmissione intergenerazionale non solo delle abilità, ma anche e soprattutto del "significato" di questa tradizione, perchè non scada nella pura coreografia.
Il seminario dal titolo " Radici di futuro" del 16/10/2015, con interventi del prof. E. Embriani ( Università del Salento), del prof. Francesco Marano ( Università di Basilicata), la prof.ssa Anna Maria Bianchi, ha tracciato le linee guida per rendere il rito un progetto duraturo e fruibile anche ai fini turistici.
Sono state realizzati varie pubblicazioni (opuscoli, brochure, calendari, cartoline), al fine di mantenere viva la memoria tra la comunità locale e gli italiani sangiorgesi all'estero, di promuovere la conoscenza del Gioco della falce anche fuori dai confini regionali e nazionali, cercando di richiamare, sull' intera vallata del Sarmento, numerosi visitatori.
I tre nuclei in cui si struttura il gioco fanno riferimento ad origini diverse: mitologia delle civiltà cerealicole (in particolare culto di Demetra) e riti di fertilità per caccia e uccisione del capro e madre/sposa del grano; processi di rivendicazione sociale e rivolta contro le condizioni feudali del contratto agrario imposte con l'Instrumenum del 1607 e aggravatesi nel tempo ad opera dei massari, per il padrone spogliato con le falci.
La trasmissione del rito nel tempo è avvenuta tramite il racconto degli anziani che l'avevano vissuto direttamente, accompagnato dall'esecuzione dimostrativa coinvolgendo anche i giovani; il "commento" alle esecuzioni del Gioco in piazza, iniziate all'incirca negli anni '80, ha permesso di riscoprire il mito e comprendere il rito. Oggi a livello di comunità sangiorgese, pur conservando la tradizione orale, si aggiungono la visione dei filmati raccolti in DVD e la formazione dei giovani interessati attraverso una sorta di scuola che unisce all'addestramento, per maturare competenze nel maneggiare la falce, momenti di informazione teorica sui miti, sulle modalità e le condizioni di lavoro nel passato per la filiera del grano, in modo da assicurare la comprensione di questo "evento" e da evidenziarne le similitudini con aspetti attuali. Sono risultati molto efficaci ai fini della conoscenza del Gioco oltre i confini del Comune e della Valle l'attenzione dedicata dalla TV con una puntata di Linea Verde nel 1995, un servizio del TG3 in occasione del Convegno del 2010, una puntata di "Viaggio nella memoria" in Buongiorno regione nel 2014, la partecipazione organizzata dalla Pro Loco alla XI edizione di "La via del Grano" tenutasi a Eboli nel luglio 2007 nonchè la collaborazione con Nutrisan Italia per la realizzazione di Convegni. Da qualche tempo all'attenzione "storica" dedicata dall'Università di Perugia (prof. Spera) si è aggiunta quella dell'Università della Basilicata e di altri atenei dove sono state discusse tesi di laurea sul Gioco della falce. Il momento attuale, con la particolare attenzione riaccesa per la dieta mediterranea, si presta a mantenere viva l'attenzione per questo rito antico legato al grano, di cui si mettono in luce analogie sorprendenti con aspetti del presente.

Osservazioni
L'Amministrazione comunale sostiene la comunità sangiorgese nella conservazione del Gioco della falce, in quanto i protagonisti sono persone del posto (anziani e giovani). La popolazione è coinvolta per la realizzazione dei costumi, di fotografie, oggetti che aiutano a ricostruire gli ambienti e il modo di lavorare il grano 'a mano'. La Pro Loco conserva materiale audiovisivo e fotografico, oltre a promuove attività di promozione.
SAN GIORGIO LUCANO ( Matera), Italia Regionbasilicata
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