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Memorie di Piemonte
Giovanni Bosia
Giovanni Bosia (Asti, 1924) nella sua testimonianza si sofferma sull'arresto, da parte delle truppe tedesche, nel novembre 1943, di circa duecento madri di altrettanti figli che, dopo l'armistizio dell'8 settembre non si erano presentati per l'arruolamento nell'esercito repubblichino.Di queste 200 donne 68, fra cui la madre di Bosia, si rifiutarono di consegnare i propri figli: fra esse vi era anche la madre di Bosia. Queste donne furono trattenute all'interno del Seminario di asti fino al 24 dicembre seguente, vigilia di Natale, quando furono liberate grazie alla mediazione del vescovo di Asti, monsignor Umberto Rossi.Bosia a partire dall'agosto del 1944 si unisce ai partigiani della 78° Brigata Garibaldi, operativa in particolare nel territorio di Isola d'Asti.La narrazione di Bosia si sofferma sulla tragica esperienza della famiglia Bona, che nel corso del 1944 vide perire tragicamente tre figli: Olga Bona, perita nel tragico incendio della Stilar, dove bruciarono 9 ragazze astigiane (22 agosto 1944), Pierino Bona, morto ad Asti, e Cesare Bona, morto a Piana del Salto di Calosso il 5 dicembre 1944 durante il corso di un rastrellamento.