Nel mese di aprile in cascina San Giorgio e nella vicina borgata Paradiso viene festeggiato il patrono san Giorgio.

Il culto di san Giorgio è in quella località di antica origine: già nel 1544, esisteva la grangia di San Giorgio, di proprietà dell’Abbazia di San Solutore di Torino, che nel 1570 la cedette alla Compagnia di Gesù; nel 1779 passò di proprietà alla famiglia dei principi della Cisterna ed è nell’atto di vendita che viene citata esplicitamente citata la cappella di San Giorgio, sicuramente esistente sin dalle origini del nucleo rurale. A partire dal 1815, il cascinale venne frazionato tra più proprietari. La cappella, dopo che era stata trasformata in granaio, venne restaurata e riconsacrata nel 1923 (decorandola con nuovi affreschi e numerose statue di santi) e divenne meta dei pellegrinaggi dei settimesi, che invocavano la protezione della Vergine e di San Giorgio, come attestano i tanti ex-voto appesi alle pareti.

Per alcuni anni veniva celebrata la messa quotidianamente, poi solamente la domenica e dagli anni Novanta, esclusivamente in occasione dei festeggiamenti patronali, che coinvolgono anche la vicina borgata Paradiso, in calendario in prossimità del 23 aprile, giorno in cui il Martirologio romano ricorda san Giorgio.

Dall’aprile 2006 la celebrazione eucaristica avviene una volta al mese, e dallo stesso anno è stata istituita, in concomitanza con la festa patronale, la processione in onore di San Giorgio, che vede una numerosa partecipazione di fedeli provenienti anche da Settimo.

Oltre alle funzioni liturgiche, i festeggiamenti patronali comprendono, nel fine settimana, serate con spettacoli, musica, balli, cene, manifestazioni sportive.