"Dopo una processione per il paese e alcune galoppate di due berberi infiocchettati con mappe di vivacissimi colori, il parroco con rito propiziatorio benediceuna coppia di manzi, e dopo, un rozzo aedo popolano, su un carro rustico coperto di lauro e fiori, con assonanze più o meno libero celebra i fastidella cerimonia con elogi ai priori della festa e commenta con sapido umorismo villereccio le principali figure e gli avvenimenti del giorno tra i segni di consenso della popolazione..." (Milano, 2005, p. 188).

"Domenica 16 agosto - Lunedì 17: san Magnèt. Messa solenne - panegirico? Davanti la chiesa - benedizione. Carro intagliato e fiori - sfondo nero - dorature - due buoi con coperte rosse, fiori, nastri. Due cavalli, idem, montati da due cavalieri scamiciati - quattro uomini attorno al carro e uno sovr'esso - pungoli - bastoni con nastrini di carta avvolgibili a più colori - tre uomini con alabarde adorne di nastri serici - i due priori elegantemente vestiti. La priora e le due 'massare' con grandi veli bianchi - alfiere con bandiera e paggio rosso fiammante - bimbe con mazzi di fiori.

Discorso del poeta: elogio di san Magno della Tebaide, dei priori, delle priore, del carro e dei suoi autori, dei cavalieri - vita e miracoli di ciascuno - frizzi e freddure (!) - rime estemporanee - musica prima e dopo. Corsa dei cavalieri e dei buoi (adelante con juicio). A sera processione, stendardo, statuetta di san Magno con reliquia portata dal parroco, statua di san Magno rozzo e feroce guerriero. Processioni per conto loro dei capi della festa e 'via crucis' a bere per tutto. Le donne rivali degli uomini. Il lunedì replica a richiesta ma senza processione..." (Milano, 2005, p. 188)