In località San Tonco, ai confini fra i comuni di Piovà, Montafia e Cerreto, sorge la chiesa campestre intitolata a Santa Maria della Valle, ricostruita nel 1844, sui resti di precedenti edifici di culto. Secondo un’antica leggenda la chiesa doveva sorgere in cima alla collina, ma ogni mattina i muratori trovavano mattoni e calce spostati nel fondovalle e il misterioso fatto indusse i piovatesi ad interpretare come volontà divina il trasferimento dell’edificio, che venne così innalzato ai piedi del colle prescelto in origine. Un tempo a san Tonco, luogo di pellegrinaggi e devozione popolare (nel 1856 nella cella adiacente la cappella vi soggiorno anche l’eremita Pietro Botto, inviato da don Bosco) venivano portati i bambini affetti dalla crosta lattea (rogna), affinché fossero benedetti e nell’occasione lasciavano in segno di riconoscenza la propria cuffia (durante i lavori di restauro ne sono state trovate numerose). Nonostante il titolo mariano, per tradizione si festeggia a san Giuseppe, quale sposo di Maria. In passato, affluivano numerosi abitanti da tutti i paesi limitrofi, anche perché la festa rappresentava la prima occasione di incontro all’aperto, dopo i lunghi mesi invernali; i bambini venivano per tradizione vestiti con abiti primaverili, anche quando le condizioni climatiche avrebbero consigliato un abbigliamento più pesante. Gli osti della zona portavano con carri e carretti l’occorrente per la merenda. Oggi la festa si sviluppa in due fasi: il 19 marzo viene celebrata dal parroco di Piovà Massaia la messa nella cappella, mentre la domenica più prossima a tale data si svolge la festa profana, con distribuzione di polenta, giochi campagnoli, gare alle bocce. Alla manifestazione interviene anche un gruppo di cavalieri.