“Quando tuttora sussisteva la pia società dei massari di san Giovanni, cioè fino al periodo della grande guerra, si solevano celebrare con grandi festeggiamenti le solennità di san Giovanni Battista e del Nome di Maria. Dopo la solenne processione – come tuttora si pratica [1939] – alla quale prendeva parte ufficialmente il sindaco e l’amministrazione comunale, veniva offerto il banchetto dal signore munifico che aveva accettata la ‘dedica del sonetto’ e al quale veniva presentata la ‘bassea’ colma di pane benedetto. Nel giorno successivo alla festa della Madonna di San Giovanni i massari visitando le famiglie, offrivano il pane (le michette), ed il sonetto sacro […]. Il 24 giugno, nella stessa chiesa di S. Giovanni, veniva offerto ai fedeli il pane benedetto, volgarmente chiamato ‘caritôn’ ” (Tamagnone, 1985, p. 276-279).