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Fonte: Granai della Memoria / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
Categorie
Archivi storici
Archivio:
Saperi del cibo
Autori:
Stefano Cavallotto, Luca Percivalle, Alessandro Ditommaso, Stefano Cavallotto
Carol Povigna

Carol Povigna

È un ritmo musicale quello che scandisce le domeniche di Carol Povigna passate in casa della nonna, il ritmo del “plin” e delle domeniche riuniti dal gesto affettuoso della nonna. Una preparazione che oltre ad esser festiva è fatta di gesti e ritualità sviluppate in modo armonico: il ripieno panciuto, chiuso con il bel pizzico e il giusto colpo di rotella. Un eccezionale contenitore nato dalla necessità di riutilizzo di scarti e parti meno nobili dell’animale e che oggi è stato abilmente trasformato da Chef moderni, si potrebbe dire da scarto a incarto gourmet.Insegnamenti che Carol ha ricevuto sin da piccola e fanno parte di un tramando di tradizione famigliare, «è come imparare a scrivere»; l’obiettivo è la perfetta commistione tra il sottile della sfoglia che veste il ripieno e il sugo pronta ad esaltare il piatto.Nell’intervista si evidenzia come l’agnolotto regge un piacere fondamentale per la popolazione piemontese, una ricetta fulcro che in qualche modo rende giustizia al sistema culinario dei propri nonni e riconosce oltre che la cura e l’affetto che vi è dietro, la cultura di un intero territorio.

Alba (CN), IT Regionpiemonte
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