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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Carnevale - Ballo della sciabola

"Usanze del carnevale - Bagnasco (1927) - Ballo della sciabola. Nel primo venerdì di Quaresima una frotta di giovani va raccogliendo uova e poi su di una piazza fanno in pubblico la polenta con una frittata più o meno grande a seconda delle uova raccolte..." (Milano, 2005, p. 144). Accenno anche a p. 121.

"Un drappello di giovani ventenni, vestiti in foggie bizzarre, ma non caratteristiche (lunghi camicioni bianchi, e in capo infule e corone), al suono di un tamburello che batte un veloce passo di danza, svolge esercizi di ginanstica ed originali intrecci di sciabole. Il buffone, che scimiotta le mosse degli attori, contornandole di scherzi, mi pare un'aggiunta in data molto posteriore e priva di originalità caratteristica di una qualche epoca storica. nel ballo delle sciabole si vuol vedere da talunola traccia di costumi saraceni. Secondo il mio modesto parere invecevi si può scorgere qualche segno dell'epoca feudale. Non potrebbe darsi che questo ballo sia uscito dallo stesso castello medievale di Bagnasco?. Non sarebbe la mia opinione rafforzata dal fatto che di questo spettacolo non è rimasta traccia fuorchè in questo paese? (commento di Milano: Ah, no, vedi Vicoforte, Castelletto Stura, ecc...)" (Milano, 2005, p. 123). Si tratta della descrizione di un informatore locale che Milano un po' contesta.

Descrizione di Domenico Brunetti dei costumi dei danzatori in Milano (2005, p. 122), in Galanti (1942), in Carazzone (1994). In Borra, Grimaldi (2001), le variazioni dei nomi dei personaggi, dei costumi e soprattutto della funzione della danza, ora divenuta risorsa culturale, patrimonio della comunità locale per affermarne l'identità.

"I partecipanti alla danza sono venticinque: dodici danzatori che, 'muniti di sciabole, ballano con passi cadenzati al ritmico rullio dei tamburi', tre tamburini, quattro mori, l'araldo, due guardie, il condannato, il portabandiera e il giullare o buffone. La danza è scandita da sette ritmi fondamentali diversi tra loro e 'legati nei vari passaggi tra una figura e l'altra dal tipico passo che si può riconoscere più volte durante la rappresentazione' (Carazzone, 1994, p. 23). /.../. Sparite le figure di Arlecchino e Brighella, la leggenda della condanna di Protasio Gorrisio, reo di aver negato la mano della figlia al saraceno Ramset, storicizzata anche nella sentenza di morte in latino maccheronico, dà oggi vita alla figura del condannato, deriso e scalciato dal giullare, ucciso dai danzatori con le sciabole e risuscitato dall'alito del giullare stesso. Una figura, quella del condannato, dagli attributi interessanti che rinviano anche a quella dell'uomo selvatico. Veste infatti un costume di pelli e sostituisce, nel comportamento e nella funzione, la figura del capro espiatorio attribuita un tempo e altrove all'Arlecchino" (Borra, Grimaldi, 2001, p. 54).

Sul 'palo intrecciato' della danza delle spade, che si può osservare oltre che a carnevale anche il primo maggio, si veda anche Borra, Grimaldi (2004).

BAGNASCO (CN), Italia Regionpiemonte
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