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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Carnevale

L'inizio del Carnevale si colloca intorno al 17 gennaio. Al centro del Carnevale recettese ci sono i coscritti (in passato i giovani che avevano superato la visita di leva, oggi in generale i ragazzi intorno ai 19 anni) e la fagiolata del lunedì grasso (al lündas ad Carlué). I coscritti (o fasulàt) iniziano il venerdì mattina a raccogliere presso le famiglie il necessario per la fagiolata (oggi la maggior parte delle persone offre denaro con il quale comprare gli ingredienti) che continua per tutto il sabato. Nella loro questua sono accompagnati dalla musica: in passato la banda musicale li seguiva, oggi invece si usa un disco da tenere sul carro. Il sabato sera si tiene la veglia; questo era uno dei momenti ai quali partecipavano anche le ragazze, invitate dai coscritti (mentre a partire dagli anni Settanta del Novecento le ragazze partecipano all'intera festa come i maschi): ogni ragazzo sceglieva la sua ballerina. La domenica era dedicata ai preparativi del minestrone: si puliva la verdura, si separavano i fagioli buoni da quelli cattivi. Erano le ragazze a occuparsi di questo. Sarà sempre una ragazza, di leva e in genere non ancora fidanzata, a salare i fagioli il lunedì. Il lunedì, fin dalle prime ore del mattino, nella piazza chiamata “piazza pita” si preparano i fagioli, che devono essere cotti per le 13.00, quando il parroco dà la benedizione e le autorità del paese assaggiano i fagioli. Il primo ad essere sottoposto all’assaggio è il medico del paese, che deve concedere il suo benestare “sanitario”. Successivamente, la fagiolata è sottoposta al giudizio del palato del parroco e alla sua benedizione. Infine, tocca al sindaco in carica dichiarare l’autorizzazione al consumo del piatto di fagioli. Subito dopo inizia la sfilata dei carri, la gente mascherata lancia coriandoli e caramelle; un tempo un uomo del paese (Antonio Prino) si mascherava da Re del Carnevale e, vestendo i panni di indovino/astrologo/astronomo, si sedeva su un trono sopraelevato su un carro e faceva il resoconto dei fatti, soprattutto delle malefatte, dell'anno passato, così come oggi i gruppi dei carri raccontano con scherzi, satire o brevi componimenti poetici le malefatte delle varie persone (di solito si tratta di episodi bizzarri di cui è protagonista qualcuno del paese, a volte personaggi di rilievo come il sindaco, e che vengono raccontati in chiave satirica). Il re del Carnevale era accompagnato da un altro personaggio con medaglie di latta e di cartone e una bombetta in testa. In precedenza esisteva anche un fantoccio fatto di stracci che rappresentava il Carnevale e alla fine della festa veniva bruciato. Sembra anche che si festeggiasse un Carnevale anche a Cascinale. Si faceva anche un'ultima veglia la sera del martedì grasso, cosa che adesso non avviene più. Per un certo periodo, inoltre, veniva eletto dai coscritti il carro migliore, che riceveva un premio.

Il Carnevale comunque resta una delle feste più amate e vi partecipano volentieri anche i recettesi di oggi.

RECETTO (NO), Italia Regionpiemonte
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